L’IIS Laeng-Meucci ha organizzato una proiezione privata del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, diretto da Margherita Ferri, con protagonisti Samuele Carrino e Claudia Pandolfi, . Venerdì 22 novembre il comune di Osimo ha aperto le porte del cinema-teatro “La nuova fenice” alle classi del biennio della sede Laeng, mentre mercoledì 27 novembre tutte le classi della sede di Castelfidardo hanno visto il film presso il cinema-teatro Astra e hanno partecipato a un dibattito con l’analista forense dott. Luca Russo.
L’iniziativa, che ha rappresentato un’importante occasione per riflettere su tematiche che toccano in prima persona gli adolescenti, ovvero il bullismo e il cyberbullismo, i rapporti con i pari e con i genitori, ha molto colpito la platea di giovani. Tommaso Governatori, studente della 5aA del Liceo delle scienze applicate di Castelfidardo, ha scritto un resoconto della mattinata: “Una volta conclusa la visione, abbiamo potuto discutere sulle tematiche affrontate dal film con Luca Russo, analista forense impiegato in indagini informatiche per oltre venti procure d’Italia, che dal 2012 incontra i ragazzi delle scuole per trattare gli argomenti della legalità, del bullismo e del cyberbullismo. In particolare, è emersa l’importanza del rispetto di ciò che rende ognuno di noi unico, delle diversità che ci caratterizzano e che ci rendono irripetibili. Si è parlato anche del dovere di non rimanere impassibili di fronte agli episodi di bullismo e di violenza, diventando così degli spettatori complici di un sistema malato in cui tutto è permesso se si fa parte di un branco. Luca Russo, coadiuvato dai rappresentanti di Istituto, ha affermato l’importanza di sapersi ribellare a queste dinamiche immorali, di avere il coraggio di puntare apertamente il dito contro ciò che è sbagliato. Spesso, infatti, chi decide di non intervenire lo fa per codardia e perché prova quasi un senso di sollievo a sapere che non è lui, o lei, al centro del mirino. Si è parlato poi del tema del cyberbullismo, che è un fenomeno ancora più pericoloso, in quanto espone il lato peggiore di chi scrive data l’assenza di conseguenze dirette delle proprie azioni. Durante l’incontro molti di noi studenti e studentesse sono saliti sul palco per raccontare le proprie esperienze. L’assemblea, dunque, si è conclusa con un importante messaggio: siamo forti se difendiamo i più deboli!”.
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